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Referat Vicenza - La città di Vicenza (Storia, Palazzo Trissino)

italienisch referate

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Vicenza:

La provinia di Vicenza consiste da 121 comuni, dove vivono 747.957 abitanti.

Il capoluogo della provincia di Vicenza e sede vescovile è Vicenza, una tra le maggiori città d'arte del Veneto e sicuramente la più importante sotto il profilo artigianale, industriale e commerciale, con 107.000 abitanti.

La città di Vicenza è universalmente nota come la 'città del Palladio' è situata nella verde pianura veneta, ai piedi dei monti Berici e alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione. È una città ricca d'arte, dalle nobili forme architettoniche e dalle armoniose proporzioni.

Storia:

Vicenza è una fra le più antiche città del Veneto, ma la sua storia anteriore alla dominazione romana è poco nota. Sembra che sia stata fondata dagli Euganei: è certo che i Galli l'hanno dominata. Nel 157 a.C. fu annessa a Roma e chiamata Vicetia o Vincentia. Durante l'impero prosperò sotto Adriano. Fu devastata in seguito dai Barbari e quasi distrutta da Attila. La città fiorì sotto i Longobardi ed i Franchi. Nel 1001 diventò principato vescovile; mosse varie guerre alle città vicine dal XII al XIV secolo e cadde di signoria in signoria, finchè nel 1404 si sottomise a Venezia.

Da allora ha inizio il rinnovamento architettonico (durato oltre il XVI secolo) che ha fatto di Vicenza una delle città artisticamente più interessanti d'Italia. All'inizio le forme dei palazzi sono quelle tipiche del gotico veneziano, che nel '400 diventano rinascimentali. Nel '500 Andrea Palladio realizza un tipo di architettura classicheggiante di estrema nobiltà e luminosità destinata poi a conquistare tutta l'Europa. La tradizione palladiana viene continuata da Vincenzo Scamozzi e da altri fino al '700.

Dopo il periodo napoleonico, Vicenza passò all'Austria nel 1813; insorse nel 1848 quando i vicentini opposero eroica resistenza a Monte Berico. Nel 1866 venne annessa al Regno d'Italia. Città di retrovie durante la prima guerra mondiale, subì bombardamenti aerei: la bandiera del Comune, già fregiata di medaglia d'oro nel 1848, portava le croci di guerra italiana e francese.

Il cuore di Vicenza è dominato dalle masse imponenti della Basilica palladiana e della Cattedrale, che con le sue verdi cupole sembrano aprirsi un varco tra la distesa dei tetti rossi delle case, delle chiese e dei palazzi.

Palazzo Trissino.

Ora sede del Municipio, fu progettato nel 1592 da V. Scamozzi. La facciata e il cortile furono completati dal suo allievo Pizzocaro. Un bombardamento aereo distrusse i dipinti del Dorigny e gli stucchi del Pizzocaro. Restano pochi affreschi di G. Carpioni.

Basilica di Monte Berico.

La basilica sorge sopra un colle dominante la città, sul luogo dove secondo la tradizione la Vergine apparve a una popolana (1426). L'attuale chiesa, a tre vivaci facciate con cupola, fu costruita tra il 1688 e il 1703. Dal piazzale della Vittoria, che si estende davanti alla basilica, si gode un magnifico panorama su Vicenza e su una vasta zona.

Villa Valmarana ai Nani.

La Villa è costituita da un complesso di tre fabbricati: la palazzina, la foresteria, le scuderie. La palazzina venne edificata nel 1669 ed è attribuita ad Antonio Muttoni. La foresteria e le scuderie, successive alla palazzina, sono invece opera di Francesco

Muttoni. I due nuclei centrali sono famosi per i superbi affreschi eseguiti nel 1757 da Giambattista e Giandomenico Tiepolo.

Si narra che prima della villa nello stesso luogo vi fosse un antico maniero, il cui nobile prorietario aveva una figlia. La bimba aveva un volto bellissimo, ma disgraziatamente era nana. Il genitore, per non farle capire la grave deformità fisica, la circonò di servitori nani. Passavano così gli anni e la ragazza diventava sempre più bella, rimanendo però piccola. Un giorno, affacciata al balcone, vide passare uno splendido cavaliere. La ragazza rimase colpita e immediamente si rese conto della sua disgrazia. Disperata si tolse la vita. I suoi fidi servitori, a causa dolore per la scomparsa della fanciulla, si pietrificarono. Oggi quei piccoli uomini ricevono i visitatori dall'alto delle mura.



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